E’ noto ai rilevatori che lo scopo del rilievo tecnico, o per usare altri termini, dell’accertamento tecnico sul luogo di un sinistro, è la conservazione degli elementi di prova, mediante la quale i valutatori potranno generare le proprie inferenze al fine di determinare la dinamica e le conseguenti responsabilità a carico dei protagonisti del sinistro stradale.
Più questi elementi saranno acquisiti e più risulterà possibile ricostruire l’accadimento, anche sotto altri profili oltre la dinamica, ad esempio, per stabilire la velocità dei veicoli, oltre che la loro provenienza, via via risalendo alla posizione di primo avvistamento.
Perché è importante rilevare la posizione statica, finale, dei veicoli e dei corpi, dopo un sinistro stradale?
Innanzitutto, perché la posizione finale dei “corpi” (intendendo con questo termine sia i veicoli che le persone, oltre che i frammenti e le tracce presenti, che sono state lasciate sia in seguito alla collisione che nella fase presedente di avvicinamento all’urto), sono uno dei tre aspetti fondamentali che consentono di ricostruire il fatto, insieme alle caratteristiche e danni riportati dai veicoli, nonché al racconto dei testimoni e dei protagonisti.
CHE COSA ACCADE SE LA SCENA VIENE INQUINATA?
Sappiamo, inequivocabilmente, che la strada, il veicolo e l’uomo sono sempre interconnessi, durante l’accadimento dell’incidente, nel senso di determinazione delle possibili inferenze nella ricostruzione finale.
Il rilievo topografico è ciò che consente di rappresentare la situazione di fatto nello spazio e di riprodurla in una situazione temporale successiva. Deriva dalle parole greche τοποσ e γραφια, significa “rappresentazione grafica del suolo (in pianta, sezione, …) con linee e/o simboli convenzionali”.
Purtroppo questa rappresentazione statica può venire falsata da numerose interferenze, prima fra tutte la
MANCATA CHIUSURA DELLA SCENA A PERSONE E/O COSE ESTRANEE AL SINISTRO.
Un errore in cui incorrono gli agenti troppo presi dall’evitare interruzioni al flusso stradale, che affrettandosi nei rilievi finiscono per commettere errori non sempre riparabili ed il cui esito possono richiamare a responsabilità in danno gli stessi agenti rilevatori.
Al fine di evitare di commettere errori che potrebbero essere sin dall’origine evitati bisogna dedicare qualche istante a delimitare bene la scena.
Si è visto nel tempo una forte propulsione all’utilizzo della mera fotografia a documentare la scena. Se fosse così semplice potremmo già ipotizzare che anche altre scene, ad esempio quelle di un omicidio non stradale, potrebbero essere risolte tramite l’uso di questo accertamento tecnico. Ma così non è. Basti pensare che la fotografia, anche quella utilizzata nella fotogrammetria restituisce un errore in misura rispetto al rilievo diretto, il che significa che non è in grado di rappresentare con certezza la misura reale.
Oggi, per rilevare un incidente stradale non è necessario essere dei topografi e perdere gran parte del tempo nelle misurazioni e nella loro trasposizione in autocad.
Sicuramente, però, occorre essere professionali e accurati nell’impedire a chiunque di stazionare o addirittura muoversi all’interno di essa.
Infatti, l’innovazione digitale, con iCam3D® come strumento mobile di misura, permette di effettuare un rilievo tecnico planimetrico in modo preciso ed accurato, motivo per il quale lo strumento, pensato per l’accertamento del sopralluogo giudiziario, pretende staticità.
E’ un ERRORE METODOLOGICO, in ogni caso, rilevare in presenza di persone o cose che ne possano alterare la consistenza.
Come potrebbe un magistrato, un consulente da egli nominato, interpretare, e quindi operare delle proprie valutazioni in presenza di una immagine fotografica alterata dalla presenza di auto in transito, pedoni , ecc.? Come si potrebbe avere delle proprie inferenze deduttive quando la scena è compromessa da soggetti ed oggetti che ne alterano la comprensibilità?
E’ bene ricordare che l’Autorità Giudiziaria non è un tecnico/perito in infortunistica stradale ma in materie giuridiche, motivo per il quale è solita servirsi di propri consulenti quando dubitano dell’operato degli agenti rilevatori. Per far si che si abbiano accertamenti di qualità occorre partire da una FISSAZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI che deve perdurare fino al completamento del rilievo tecnico. Per far si che questi rilievi siano di breve durata affinchè non vi siano importanti ripercussioni sulla sicurezza della circolazione, che detti rilievi siano di buona qualità occorre innovarsi attraverso la tecnologia, processi di digitalizzazione dei rilievi.
iCam3D® è il sistema intelligente e collaborativo, realizzato per agire sulla scena, quindi che per sua natura deve rimanere STATICA, e che effettua tutte le misurazioni, quantificabili in milioni di punti. A differenza dei rilievi manuali, tradizionali iCam3D® non necessita di capisaldi, come risultano necessari per un buon rilievo topografico classico.
La riduzione della tempistica per i rilievi, è immediatamente visibile e risiede nel fatto che con un solo passaggio nel teatro del sinistro stradale, con un sol gesto, restituisce un rilievo metrico, fotografico, descrittivo, ed in formato tridimensionale, volumetrico, permettendo di rinavigare la scena ogni volta che lo si desidera in un ambiente 3D, con la certezza della immodificabilità del dato.
In conclusione, il sistema iCam3D® si sostituisce alle misurazioni manuali, a quelle attività, se vogliamo, meno nobili compiute da un poliziotto, per lasciare, invece, ad egli la possibilità di sfruttare a pieno tutte le sue capacità professionali e di intuito necessarie all’ambito investigativo e alla ricostruzione della dinamica, in modo che sia ineccepibile ed inattaccabile sul piano delle misurazioni e dell’oggettivizzazione.